Spesso i miei pazienti mi chiedono: quale pizza è meglio prendere? Fermo restando che la serata pizza non deve essere un problema, ecco la risposta
Anche a dieta la pizza è concessa. Verissimo, sono la prima ad inserirla nei piani alimentari sin dall’inizio del percorso, perché quello con la pizza è un appuntamento irrinunciabile. E allora si sta attenti tutta la settimana, ma il sabato sera la pizza non si tocca. Eppure i più scrupolosi, quelli che non vogliono rovinare (a loro dire) il lavoro fatto durante la settimana (dico io, una pizza non rovina assolutamente nulla!), mi chiedono quale sia meglio preferire. Meglio la marinara? Va bene la Margherita? O gamberetti e zucchine?
Mozzarella si o mozzarella no?
Anche se non è la pizza a rovinare il lavoro della settimana, qualcuno mi dice “allora la prendo solo con il pomodoro senza nemmeno la mozzarella così è più leggera!”. Sarà corretto? In realtà no! Non è corretto. Strano ma vero, molto meglio infatti una pizza Margherita, con un bello strato di mozzarella filante, nonostante sia ovviamente più calorica. Ma perché?
L’inganno delle calorie
L’errore sta nel fatto che si è abituati a ragionare a calorie, ci hanno insegnato che si ingrassa quando introduciamo una quantità di calorie superiore a quelle che consumiamo e allora via a contare le calorie, a cercare di ridurle mangiando sempre meno. In realtà le calorie non contano nulla. L’ho scritto in questo articolo, ripetuto nel mio libro la dieta felice, e lo dico ogni qual volta ce ne sia l’occasione che le calorie non contano. Quello che conta è da dove esse vengono e conta il modo in cui i nutrienti sono abbinati. Meglio un pasto più calorico ma con le giuste proporzioni di carboidrati, proteine, fibre e grassi, che un pasto meno calorico ma esclusivamente a base di carboidrati, come la classica pizza solo pomodoro. Come dire meglio il riso col tonno che il riso in bianco!
Non siete convinti? Ricordate sempre il piatto della Harvard, quel piatto che rappresenta la composizione del pasto sano, completo e bilanciato.
Un piatto in cui la metà viene riempita con verdure (e in minima parte frutta, ma quella lasciamola agli spuntini) e l’altra metà con alimenti fonte di carboidrati e proteine. Ecco, un pasto completo. Completo come dovrebbero essere tutti i pasti, pranzo e cena (e anche colazione, dove magari manca la verdura ma certo non devono mancare carboidrati, proteine e grassi). E allora dove è l’errore nella pizza al pomodoro? Che manca la parta proteica (oltre alle verdure ma quelle le possiamo prendere a parte e mancherebbero anche in una Margherita), e allora ecco il famoso picco glicemico, rilascio di insulina, accumulo degli zuccheri sottoforma di grasso.
Optando invece per la classica Margherita assumiamo si più calorie ma il picco sarà inferiore e quindi mangeremo di più ma con un effetto sull’organismo molto diverso. Lo stesso discorso fatto per la colazione, meglio latte e fette biscottate che non te e fette biscottate, nonostante la prima opzione sia più calorica.
Che pizza prendere allora?
La vostra preferita! Ma nel caso in cui vogliate “limitare i danni” non ragionate a calorie! Prendete quindi la vostra cara Margherita, certo più buona di una solo pomodoro. Che poi potrebbe essere capricciosa, bresaola e rucola, zucchine e gamberetti. E se invece siete appassionati di quella al pomodoro magari fatela precedere da un antipasto a base di affettati! Poi della verdura, se volete, fa sempre bene.
E l’impasto?
Se abbiamo la possibilità di scegliere, meglio una pizza realizzata con farina integrale, a lunga lievitazione e magari con lievito madre. Tutte scelte possibili per lo più solo per la pizza fatta in casa. E allora, prendete le mie ricette, nel blog e nei miei libri trovate tutto!
E ancora, se fate la pizza a casa potete anche optare per le mie versioni senza lievito!
Una cosa è certa! margherita o no, il giorno dopo non pesatevi! E in questo articolo vi dico perchè!
E ora buona pizza a tutti!