SALMONE AFFUMICATO: SI PUO’ MANGIARE?

salmone affumicato

Il salmone affumicato si può mangiare? Domanda frequente, specie nel periodo natalizio e allora vi rispondo così.

Moltissime sono le volte che i miei pazienti e non solo mi rivolgono questa domanda: “Ma il salmone affumicato si può mangiare?” Effettivamente è molto buono e a molti piace più del salmone fresco in tranci. ma sarà una buona scelta?

Il grande problema del salmone affumicato: il sale

Il dubbio sulla possibilità o meno di ricorrere al salmone affumicato c’è un pò tutto l’anno, ma ancor di più a Natale quando il salmone la fa da padrone sulle nostre tavole. Non a caso io stessa l’ho proposto per realizzare questa insalata di finocchi e arance e questi involtini con salmone affumicato e stracchino, nonostante dica sempre che questo prodotto non sia il massimo. E allora ecco la domanda. Ma come? Allora il salmone affumicato si può mangiare? Inizio col dire che, almeno in occasioni particolari come la sera della Vigilia piuttosto che il pranzo di Natale, ci possiamo concedere anche cose che abitualmente non portiamo in tavola. E quindi, anche se non lo considero un prodotto molto salutare, ogni tanto ci può stare.

Detto questo. È chiaro che se dobbiamo fare una scelta tra fresco e affumicato è certo meglio quello fresco per il solo fatto che non è trattato e in particolare non è salato. Il vero grande problema del salmone affumicato infatti è il suo contenuto di sale che affettivamente è piuttosto alto specie se prediamo del salmone affumicato a freddo. Si, forse non ci avete mai fatto caso ma a volte sulle confezioni è riportata la scritta affumicato a caldo o a freddo.

Differenze tra affumicatura a caldo e a freddo

Innanzi tutto il salmone è definito affumicato dopo essere stato trattato con dei fumi che gli conferiscono il particolare sapore. Tale processo può avvenire a freddo o a caldo. Nell’affumicatura a caldo il processo avviene a un a temperatura di 50-80 °C cosa che consente anche di cuocerlo in profondità. In quello a freddo, il processo avviene a 20-25 °C. Quindi la sua conservazione è legata alla grande aggiunta di sale. Il prodotto finale ne contiene circa 2.5 g su 100 g (rispetto agli 1.8 g di quello affumicato a caldo). In entrambe i casi la quota è molto alta se si pensa che la dose giornaliera di sale da non superare è di 5 g al giorno.

Non vi sono sostanziali differenze invece in termini di grassi tra le varie tipologie di salmone. Quello fresco ne ha circa 12 g su 100 g, quello affumicato circa 5 g su 100 g (con quello affumicato a caldo leggermente meno grasso). Piccole differenze considerando le porzioni medie e considerato che si tratti soprattutto di grassi buoni della serie omega tre.

Del resto anche il trancio di salmone è concesso all’interno di una dieta varia ed equilibrata, nonostante sia più grasso dell’affumicato. Ricordiamo che anche i grassi sono importanti per il nostro organismo!

In conclusione…

Quindi… il fresco è meglio, ma ogni tanto anche l’affumicato si può fare, non superando i 100 g per porzione, scegliendo quello affumicato a caldo, meno salato e magari derivato da salmone selvaggio e non di allevamento. Infatti quello di allevamento è più grasso (in quanto viene alimentato con più grassi rispetto a quello pescato nel suo habitat naturale) ed a anche più contaminanti.

Ma, tornando al nostro piatto iniziale, godetevi la vostra Vigilia, non è un giorno a mettere a repentaglio la vostra salute, specie se con del semplice salmone!

6 pensieri su “SALMONE AFFUMICATO: SI PUO’ MANGIARE?

    • Dott.ssa Simona Santini dice:

      Cercare di farvi capire bene è il mio primo obiettivo 🙂 E poi come si dice, se non sai dirlo semplicemente allora quella cosa non la sai 🙂 Grazie davvero, lo prendo come un grande complimento

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