Tempo di zuppe, minestre e minestroni. Ma quanta confusione, vediamo le differenze tra i vari piatti caldi e cerchiamo di capire come usarli.
Tempo di zuppe, minestre e piatti caldi. Spesso considerati sinonimo di cucina genuina e quindi sana e leggera. ma sarà proprio così? Credo sia arrivato il momento di fare un po’ di chiarezza sulla differenza tra zuppa, minestre, minestroni e simili e come usarli.
Partiamo dalla differenza tra zuppa minestra e minestrone
Minestra: piatto povero molto semplice che contiene vari tipi di verdure con l’aggiunta di riso, pasta o orzo.
Zuppa: contiene verdure, legumi e pane, non contiene mai né riso né pasta. Il termine zuppa deriva dal gotico suppa che identificava la fetta di pane che veniva messa nella ciotola prima di versare il brodo e veniva utilizzata per assorbire il brodo, al posto delle stoviglie.
Minestrone: È a metà tra zuppa e minestra. Nato dopo la scoperta dell’America e l’introduzione di alimenti come patate, mais e fagioli che prima non venivano molto usati. Può essere arricchito da cereali come pasta o riso.
Sono piatti light? Come usarli?
Certo sinonimo di cucina genuina, e magari casereccia, zuppe, minestre e minestroni vanno in realtà preparati con qualche accortezza in quanto se non si bilanciano bene gli ingredienti diventano una vera e propria bomba calorica. Pensiamo ad esempio ad un minestrone contenente legumi, pasta e patate, tutte fonti di carboidrati! Ricordiamo che sebbene i legumi siano un’ottima fonte di proteine vegetali (come ho scritto in questo articolo) al tempo stesso contengono anche molti carboidrati. Per questo bisogna stare attenti alle dosi e pensare che non sempre mangiare zuppe a cena sia la cosa ideale (sebbene nella maggior parte dei casi è a cena che vengono degustate!). Ciò significa che non le dobbiamo mangiare? Certo che no, semplicemente non abusarne, e variare gli alimenti nel corso della settimana. O, più semplicemente, prepararle nella maniera corretta, preferendole a pranzo.
Ma sono un piatto unico?
È cosa comune usare minestre, zuppe o minestroni come unica portata. Ma sarà giusto? Se tenete a mente la regola del piatto sano di cui parlo anche nel mio libro, saprete la risposta. Un piatto (o pasto) completo 8chiamato anche piatto o pasto sano) deve contenere carboidrati proteine e verdure nelle giuste proporzioni. Quindi, a meno che i nostri piatti caldi non contengano anche fonti proteiche (come i legumi, o scaglie di grana) non possono essere considerati un pasto completo. Ciò significa che non sono sani? Certo che no! Non confondete l’esser sano inteso come genuino, nutriente e salubre, con l’essere completo. Un pasto non completo non significa che non sia sano, significa solo che va completato! Quindi, un minestrone contenente cereali, legumi e verdura è un pasto completo. Una minestra di sola pasta e verdura non è un pasto completo.
E le creme e vellutate?
Anche qui, ho sentito molti pazienti che mi dicono di cenare solo con una vellutata. Ma cosa è una vellutata? Nient’altro che verdura frullata! E quindi a meno che non contenga una fonte proteica come dei legumi o del formaggio (pensate alla vellutata di zucca e cipolla di tropea arricchita da cubetti di primosale che trovate nel mio libro) e magari anche dei crostini integrali non è un pasto completo, è semplicemente un contorno!
In conclusione…

Vi ho confuso le idee? Spero di no! La regola è sempre la stessa tenere a mente il piatto sano della Harvard (nel mio libro c’è un capitolo dedicato proprio a lui), e pensate che sulle vostre tavole ci devono essere, pranzo e cena, tutti i suoi componenti, tutti in un piatto o su piatti diversi!
Tutto quel che vi ho detto, e molte altre nozioni, sono anche nel mio libro, la dieta felice che non è solo un libro di ricette buttate la a caso ma di una vera guida in cui vi spiego anche come usarle queste ricette e come preparare (comporre possiamo dire) pasti sani, completi e gustosi. é tutto li, nel mio libro, disponibile in libreria e online!