LA FRUTTA A PASTO SI PUO’ MANGIARE?

frutta a fine pasto

Frutta a pasto si o no? E’ meglio agli spuntini? Ma la frutta fermenta? Sfatiamo qualche mito e facciamo chiarezza 

Uno dei dubbi più ricorrenti: ma la frutta a pasto si potrà mangiare? Molti infatti non riescono a farne a meno, perchè senza frutta a fine pasto sentono che manca qualcosa, altri invece adorano inserirla all’interno di fresche insalate, un pò come la mia insalata di finocchi e arance. Ma poi ecco il dubbio.. sarà corretto? Detto comune vuole che “la frutta a pasto assolutamente no! Ma sarà vero?

Rispondo…

Spesso si dice che la frutta a pasto non vada mangiata perché se assunta al termine o all’interno di un pasto a base di carboidrati complessi e/o proteine, che hanno dei tempi di digestione diversi, viene rallentato l’intero processo digestivo e si dà luogo ad una fermentazione intestinale che ci fa sentire gonfi. Questo può essere vero per qualcuno, mentre altri non accusano nessun tipo di fastidio. Al contrario vi sono dei frutti che  facilitano addirittura la digestione come l’ananas e altri, ricchi di vitamina C, che all’interno del pasto favoriscono l’assimilazione del ferro. Si deve inoltre ricordare che spesso la sensazione di gonfiore avvertita a fine pasto non è data dalla frutta in sé, ma da un intestino irritato per altri motivi.

Detto ciò, se la frutta è ben tollerata, la si può inserire tranquillamente sia all’interno di un pasto, come nel caso delle insalate di frutta e verdura, sia alla fine. 

Il problema è un altro…

“Frutta”, altro non è che carboidrati (o zuccheri) e fibra (oltre che vitamine e sali minerali).  Inserita nell’ambito di un pasto che già contiene carboidrati (pane, pasta, riso, e altri cereali..), non fa che aumentare la quota complessiva di zuccheri del pasto stesso. I carboidrati in eccesso poi si trasformano in grasso ed ecco quindi che il problema è solo questo, l’eccesso di carboidrati. Per inserire frutta a fine pasto quindi si dovrebbe ridurre la quota di pane o pasta (o riso o altri cereali) assunta nel pasto stesso.

E quindi?

Quindi, frutta a fine pasto (o all’interno di un pasto) si a due condizioni.

  1. Non avere problemi di digestione legati ad un intestino già irritato.
  2. Usarla in parte come sostitutivo di altre fonti di carboidrati.

Ma tengo ad aggiungere che, se assumiamo frutta all’interno di uno dei pasti principali, non beneficeremo del tutto dei suoi  preziosi nutrienti  (vitamine, minerali, antiossidanti) i quali vengono assorbiti meglio fuori pasto. Allora magari, anche se inseriamo pezzi di frutta fresca in un pasto, ricordiamo di consumare frutta anche lontano dai pasti, e quindi negli spuntini.

Se si inserisce la frutta a pasto quale preferire?

Ananas, papaya e kiwi contenenti rispettivamente bromelina,  papaina e proteasi actinidina, ovvero enzimi che facilitano i processi digestivi.

Qualche esempio 

Detto questo, non dovrete più rinunciare alle mie ricette che prevendono anche l’uso della frutta! Ecco qualche esempio:

O magari, quando sarà stagione, potreste provare una fresca insalata di anguria e feta, la stessa da me proposta nel n. 6 di starbene in cui affrontiamo anche questo argomento. Basta unire anguria, cetrioli, feta greca, cipolla a crudo se piace, foglioline di menta e poi condire con olio, sale e pepe.

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