Tra tutte le sintomatologie trattate, quelle che riguardano l’apparato intestinale sono decisamente quelle più frequenti, nonché quelle più complicate da trattare.

Complicate perché spesso la stessa sintomatologia può nascondere problematiche di diverso tipo.

Ed è per questo che risulta fondamentale in questi casi un’attenta anamnesi al fine di inquadrare il problema, comprendere il disturbo, le cause che ne sono alla base e quindi la possibile strategia da applicare.

Una volta inquadrato il problema infatti quello che a mio avviso va fatto non è semplicemente far sparire i sintomi ma risolvere il problema, far digerire meglio il paziente, fargli assorbire tutti i micronutrienti di cui ha bisogno, ripristinare lo stato di salute, anche perché salute intestinale significa salute di tutto l’organismo.

Solo se comprendiamo cosa stia succedendo nel paziente abbiamo la possibilità di trattarlo in modo personalizzato ripristinando il suo stato di salute

Molto spesso, in presenza di gonfiore, pesantezza, cattiva digestione, il paziente fa già una sua autodiagnosi: intolleranza alimentare.

Ma sfatiamo un mito: non esiste un vero test che ci consenta di accertare un’intolleranza alimentare e la maggior parte dei test proposti, quelli che generano liste infinite di alimenti da escludere, e che sono spesso per altro molto costosi, non ha alcuna base scientifica e non consente di avere risultati standardizzati e riproducibili.

Le intolleranze infatti non sono allergie, che, al contrario, possono essere rilevate da percorsi diagnostici da effettuare sotto supervisione medica.

Patologie che possono essere alla base della sintomatologia riscontrata e che possiamo ricercare o escludere tramite specifiche analisi sono: la celiachia (attraverso la ricerca di specifici anticorpi) e l’intolleranza al lattosio, rilevabile tramite breath test.

Una volta escluse queste due patologie, le sintomatologie a carico dell’apparato gastro intestinale possono avere alla base diverse cause:

  • si può essere instaurata una disbiosi intestinale, condizione di squilibrio microbico che comprende anche la SIBO, ovvero sindrome da overgrowth batterico intestinale causata da una crescita eccessiva di batteri “cattivi”. In questo caso un breath test al lattulosio può essere utile;
  • si può trattare di uno stato infiammatorio cronico;
  • può esserci una ipersensibilità al glutine;
  • si può trattare di Sindrome dell’Intestino Permeabile (ovvero Leaky Gut Syndrome);
  • si può trattare di Sindrome dell’intestino irritabile (IBS).

Si tratta in definitiva di patologie decisamente diverse per gravità e diffusione, ma che spesso si manifestano con sintomi sovrapponibili.

Per questo andrà fatta un’attenta anamnesi, e non certo un’auto diagnosi, al fine di adottare un protocollo che consenta di risolvere il problema affiancato, se necessario, da un diverso intervento di integrazione per ripristinare la corretta funzionalità intestinale.

Potremo optare per un protocollo di riposo intestinale ad eliminazione, oppure una dieta disinfiammatorio oppure ancora una dieta Low Fodmap mentre, in taluni casi, può bastare la semplice educazione alimentare.

Nutrizionista Santini - Patologie Intestinali